giovedì 25 maggio 2017

NOTA A MARGINE DELL'INCONTRO BERGOGLIO-TRUMP

Trenta minuti di colloquio riservato e dieci minuti di incontro aperto all’intera delegazione statunitense. Tanto è durato il primo appuntamento fra Donald Trump e papa Francesco, che ieri mattina ha ricevuto in udienza in Vaticano il presidente Usa.
A giudicare dalle immagini che sono girate in rete, da un parte un Trump come al solito gagliardo e ben pettinato, pronto a intascare un nuovo successo da spendere in patria e di fronte all'opinione universale, mentre dall'altra un Papa Francesco molto serio e anche un po' risentito.
Del resto da poco è finito l'anno della misericordia voluto dal Papa e di conseguenza anche la sua politica non può essere altrimenti: ricevere chiunque lo chieda, senza troppe distinzioni e senza guerre diplomatiche.
Ma al di là dei comunicati stampa mi permetto di far notare una nota di metodo espressa da Papa Francesco non tanto nelle parole o nei sorrisi o nelle strette di mano, ma nei doni da Lui offerti al Prsidente Trump. 
Bergoglio ha regalato a Trump una copia dell’enciclica Laudato si’ che critica il modello di sviluppo capitalista e affronta i temi dello sfruttamento indiscriminato delle risorse del pianeta, della distruzione dell’ambiente e dei rischi del riscaldamento globale, sempre negati da Trump. Insieme alla Laudato sii’, il papa ha donato a Trump anche il messaggio per la Giornata mondiale della pace del 1 gennaio 2017 dedicato alla «nonviolenza», sottolineando di «averlo firmato personalmente per lei». Un messaggio esplicito alla politica di un Presidente che ha appena sgangiato la Moab, «la madre di tutte le bombe», in Afghanistan e che due giorni prima ha firmato contratti per vendere all’Arabia Saudita armi per 110 miliardi di dollari, commentando con un «abbiamo bisogno di pace»!
Bravo Papa Francesco!... Chi ha orecchie per intendere...!

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