domenica 1 febbraio 2015

"NESSUN UOMO È UN'ISOLA"

"Per quanto l'uomo ed il suo mondo possano sembrare in rovina,per quanto la disperazione umana possa diventare terribile,finché continua ad essere un uomo,la sua stessa umanità seguita a dirgli che la vita ha un significato.Ed è proprio questa una delle ragioni per cui l'uomo tende a ribellarsi contro se stesso. Se potesse vedere senza sforzo quale sia il senso della vita e raggiungere il suo ultimo fine indisturbato,non discuterebbe mai se la vita valga la pena di essere vissuta. O  se invece vedesse immediatamente che la vita non ha né un fine,né un significato,la questione non sorgerebbe mai. In un caso e nell'altro l'uomo non saprebbe rendersi conto di costituire un tale problema.
La nostra vita,sia come individui che come appartenenti ad una razza inquieta e in lotta continua,ci dimostra chiaramente che deve avere un significato,di cui però una parte ancora ci sfugge. Eppure scoprire questo significato e vivere in conformità ad esso è il nostro compito nella vita. Abbiamo quindi qualche cosa per cui vivere. Il processo vitale dell'esistenza,del crescere,del divenire qualcuno è precisamente la consapevolezza gradualmente crescente di ciò che sia questo <<qualche cosa>>. Compito difficile per molte ragioni...
...La risposta vera,soprannaturale,ci dice che dobbiamo amarci per poter essere capaci di amare gli altri,che dobbiamo trovare noi stessi col darci agli altri. Le parole di Cristo sono chiare:<<Amerai il prossimo tuo come te stesso>>...Non possiamo amare noi stessi se non amiamo gli altri,e non possiamo amare gli altri se non amiamo noi stessi. Ma un amore egoistico di noi stessi ci rende incapaci di amare gli altri. La difficoltà di questo comandamento sta nel paradosso che vorrebbe farci amare disinteressatamente perché anche l'amore che portiamo a noi stessi è qualche cosa che dobbiamo agli altri...Non esistiamo soltanto per noi e solamente quando ne siamo ben convinti incominciamo ad amarci nella giusta maniera e,facendolo,amiamo anche gli altri...È dunque della massima importanza che consentiamo a vivere non per noi,ma per gli altri.Facendo così saremo innanzi tutto capaci di guardare in faccia le nostre limitazioni e di accettarle. Fino a quando ci adoriamo segretamente,tutte le nostre deficienze rimarranno a torturarci come una macchia che non si può nascondere...Proprio per queste deficienze abbiamo bisogno degli altri e gli altri hanno bisogno di noi e poiché non abbiamo tutti le stesse debolezze possiamo aiutarci e completarci a vicenda,supplendo l'uno a quel che manca all'altro...Ogni uomo è una parte di me,perché io sono parte e membro del genere umano...Quello che faccio viene dunque fatto per gli altri,con loro e da loro:quello che essi hanno fatto è fatto in me,da me e per me...Nulla,proprio nulla ha senso se non ammettiamo con John Donne,che:<<Nessun uomo è un'isola,in sé completa:ognuno è un pezzo di un continente,una parte di un tutto.>>"
THOMAS MERTON

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