non dar retta alle ingiurie e alle umiliazioni,
mantieni ferrea la volontà,
così sopravviverai alla sofferenza.
Tutto andrà per il meglio, tutto andrà per il meglio.
Sopporta con pazienza l’attesa,
abbi fiducia nel futuro,
non perdere il coraggio: il mondo tornerà ad essere un giardino!
Finirà l’ostilità,
l’odio e la cupidigia ed ogni sofferenza svaniranno
Il tuo nemico tornerà a chiamarti: Fratello, Uomo!
E ti porgerà la mano con vergogna.
E non sarai più solitario in disparte
quando gli altri gioiscono e ridono.
Anche per te il sole sorgerà,
anche per te si risveglieranno gli uccellini.
Per te splenderà il sole,
per te l’albero fiorirà,
avrai di nuovo una patria, dei fratelli.
Il male svanirà come un incubo oscuro e la tua anima tornerà alla vita.
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L'AUTRICE.
Ilse Herlinger Weber è stata una poetessa e scrittrice di origine ceca e di religione ebraica.
A Praga, dove viveva, scrisse molti racconti per l’infanzia e condusse anche programmi radiofonici per i bambini. Dopo l’occupazione nazista, nel 1939, riuscì a mettere in salvo il suo primogenito Hanuš mandandolo da amici in Svezia attraverso un “kindertransport”. Poi lei, il marito ed il figlio più piccolo furono rinchiusi nel ghetto di Praga e quindi internati nel campo/ghetto di Theresienstadt. A Terezìn, dove erano stati deportati moltissimi bambini, Ilse Weber svolse l’attività di infermiera nel reparto infantile della locale infermeria. E’ in questo periodo che, per alleviare le pene dei piccoli ospiti, compose molte poesie che improvvisava in canzoni accompagnandosi con la chitarra. Nell’ottobre del 1944 suo marito Willi fu scelto per il trasferimento ad Auschwitz e Ilse chiese di seguirlo: lei ed il figlioletto Tommy vennero subito uccisi al loro arrivo. Willi sopravvisse e potè poi riabbracciare Hanuš, il figlio sopravvissuto.
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