mercoledì 4 ottobre 2017

ENZO BIANCHI:LA VERA EMERGENZA NON SONO I MIGRANTI MA NOI EUROPEI CHE STIAMO PERDENDO LA NOSTRA UMANITA'

L’emergenza umanitaria non è data dalle migrazioni in quanto tali, “bensì dalle modalità culturali ed etiche, prima ancora che operative, con cui le si affrontano”.
“E’ il nostro restare umani che è in emergenza di fronte all’imbarbarimento dei costumi”,  impoverito “da quando ci si è preoccupati più del controllo e della difesa delle frontiere” che non dei principi morali che regolano il nostro continente. Imbarbarimento aggravatosi per aver “siglato un accordo per delegare il lavoro sporco di fermare e respingere migliaia di profughi con un paese (la Libia) che manifestatamene viola fondamenti etici, giuridici e culturali imprescindibili” per l’Europa. Ci stiamo adeguando “a un pensiero unico che confligge persino con la millenaria legge del mare iscritta nella coscienza umana”, per il quale diviene naturale minare “la credibilità delle Ong e perseguirne l’operato” e “affidare a una inesistente autorità statale libica la gestione di ipotetici centri di raccolta dei migranti che tutti gli organismi umanitari internazionali definiscono luoghi di torture, vessazioni, violenze e abusi di ogni tipo”, restituendo irresponsabilmente alla guardia costiera libica le persone imbarcate dai trafficanti “con la sospetta connivenza di chi ora li riporta alla casella-prigione di partenza”.
Le conseguenze di questo PENSIERO UNICO vanificano l’accoglienza, l’integrazione, la solidarietà “che dovrebbero costituire lo zoccolo duro della civiltà europea”. Questo clima di “caccia al buonista” rende impossibile “pianificare politiche che consentano la gestione delle persone in fuga dalla guerra o dalla fame” ed evitino che “i migranti senza regolare permesso alimentino il mercato del lavoro nero, degli abusi sui minori e della prostituzione”.
“Sragionare per slogan, fomentare anziché capire e governare le paure delle componenti più deboli ed esposte della società, criminalizzare indistintamente tutti gli operatori umanitari, ergere a nemico ogni straniero, è la via più sicura per piombare nel baratro della barbarie, per condannare il nostro paese e l’Europa a un collasso etico dal quale sarà assai difficile risollevarsi”.
“Stiamo diventando più cattivi e la stessa politica, che dovrebbe innanzitutto far crescere una società buona, è tentata da percorsi che assecondano la barbarie”, dimenticando “il bene più prezioso che ciascuno di noi possiede: l’essere responsabili e perciò custodi del proprio fratello, della propria sorella in umanità”.

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