«E' l'inizio di una storia nuova: perdonare vicariamente al posto delle vittime è impossibile ma si può invece accettare la volontà delle chiesa cattolica di dissociarsi radicalmente dal passato». Cosi il pastore Paolo Ricca ha commentato la richiesta di perdono di papa Francesco ai Valdesi. L'importante passo ecumenico ha portato ad una lettera di risposta indirizzata al pontefice.
____________________________________________________
Caro fratello in Cristo Gesù,
il Sinodo della Chiesa Evangelica Valdese (Unione delle Chiese metodiste e valdesi) riceve con profondo rispetto, e non senza commozione, la richiesta di perdono da Lei rivolta, a nome della sua Chiesa, per quelli che Lei ha definito «gli atteggiamenti non cristiani, persino non umani» assunti in passato nei confronti delle nostre madri e dei nostri padri nella fede evangelica.
Desideriamo in primo luogo unirci a Lei e alla Chiesa cattolica romana nella gratitudine a Dio, la cui fedeltà è più grande di ogni nostro peccato e le cui «compassioni non sono esaurite, ma si rinnovano ogni mattina» (Lamentazioni 3:22s.). Il dialogo fraterno che oggi conduciamo è dono della misericordia di Dio, che molte volte ha perdonato, e ancora perdona, la sua e la nostra Chiesa, invitandole al pentimento, alla conversione e a novità di vita, permettendo loro così di assumere ogni giorno di nuovo il compito di servirlo.
Accogliamo le Sue parole come ripudio non solo dalle tante iniquità compiute ma anche del modo di vivere la dottrina che le ha ispirate. Nella Sua richiesta di perdono cogliamo inoltre la chiara volontà di iniziare con la nostra Chiesa una storia nuova, diversa da quella che sta alle nostre spalle in vista di quella “diversità riconciliata” che ci consenta una testimonianza comune al nostro comune Signore Gesù Cristo. Le nostre Chiese sono disposte a cominciare a scrivere insieme questa storia, nuova anche per noi.
La nostra comune fede in Cristo ci rende fratelli nel Suo Nome, e questa fraternità noi già la sperimentiamo e viviamo in tante occasioni con sorelle e fratelli cattolici: è un grande dono che ci viene fatto e che speriamo possa essere condiviso da un numero crescente di membri delle due Chiese. Questa nuova situazione non ci autorizza però a sostituirci a quanti hanno pagato col sangue o con altri patimenti la loro testimonianza alla fede evangelica e perdonare al posto loro. La grazia di Dio, però, «è sovrabbondata, là dove il peccato è abbondato» (Romani 5,20), e questo noi crediamo e confessiamo, certi che Dio vorrà attuare questa sua parola anche nella costruzione di nuove relazioni tra le nostre Chiese, ispirata alla parola evangelica: “Ecco, io faccio ogni cosa nuova” (Apocalisse 21:5).
La ricordiamo, caro fratello Francesco, nell'intercessione e Le chiediamo di pregare per noi, invocando su di Lei, sul Suo servizio e sulla Sua chiesa, la benedizione del nostro Dio.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Lettori fissi
Archivio blog
-
▼
2015
(380)
-
▼
agosto
(20)
- "DONNAFOBIA"
- Senza parole Forse 200 morti nel naufragio di ...
- UN NUOVO PICCOLO-GRANDE PASSO
- Nel caso all'uomo mancassero i mezzi, s'inventer...
- L'OBLIO
- Non è la letteratura né il vasto sapere che fa l...
- E IL MONSIGNORE SPOSO' LA LINEA PAPALE!
- SCINTILLE (dal giornale L'UNITA')
- La generosità consiste nel dare più di quel che ...
- E IL CARDINALE SI ACCORSE CHE....
- Confessiamo i piccoli difetti solo per far crede...
- MORIRE O DIVERTIRSI?...questo è il dilemma!
- BUON FERRAGOSTO E BUONE VACANZE!
- Oggi la gente sembra guardare alla vita come a u...
- TRA IL DIRE E IL FARE...
- SI ALZANO I MURI PERCHÉ LA GUERRA E' INIZIATA!
- PAPA FRANCESCO : ACCOGLIENZA,DIALOGO E ASCOLTO!
- IMU e scuole paritarie: un utile intervento del co...
- PREGHIERA PER IL NOSTRO FUTURO
- Ciò che sembra generosità, spesso non è che un'a...
-
▼
agosto
(20)
Nessun commento:
Posta un commento