domenica 14 aprile 2019

COSCIENZA, INTERIORITÀ E TELEFONINO

DALL'INCONTRO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
CON GLI STUDENTI DEL LICEO "VISCONTI" DI ROMA,
IN OCCASIONE DELL'ANNO GIUBILARE ALOISIANO

"C’è tanto bisogno di giovani che sappiano agire...anteponendo il bene comune agli interessi personali! Per riuscire a fare questo è necessario curare la propria interiorità, attraverso lo studio, la ricerca, il dialogo educativo, la preghiera e l’ascolto della propria coscienza. Io dico a voi, qui, giovani, studenti: avete imparato ad ascoltare la vostra coscienza? Voi sapete cosa succede dentro di voi? Avete imparato questa introspezione sana – non quella introspezione ammalata dei nevrotici – l’introspezione sana: cosa passa dentro di me, cosa sta succedendo dentro di me? È più di una scienza, è una saggezza, per non diventare una banderuola che si muove al vento da una parte e dall'altra... E sarebbe anche bello che tra voi...faceste una bella riflessione su cos'è la coscienza, cosa succede nella coscienza, come posso trovare cosa succede a me, come nella coscienza crescono gli atteggiamenti buoni e gli atteggiamenti non buoni… E questo presuppone la capacità di ritagliarsi spazi di silenzio. Non abbiate paura del silenzio, di stare da soli – non sempre, no, perché questo non fa bene – ma prendersi un po’ di tempo da soli, ritagliarsi spazi di silenzio. Non abbiate paura del silenzio, di scrivere un vostro diario, per esempio, nel silenzio. Non abbiate paura dei disagi e delle aridità che il silenzio può comportare. “Ah, io no, il silenzio annoia!”. All’inizio, può darsi, ma poi, via via che tu vai entrando in te stesso, nel silenzio, non annoia più. Liberatevi dalla dipendenza dal telefonino, per favore! Voi sicuramente avete sentito parlare del dramma delle dipendenze. “Sicuro, sì, Padre”. Dipendenze dal chiasso: se non c’è chiasso io non mi sento bene…; e tante altre dipendenze. Ma questa del telefonino è molto sottile, molto sottile. Il telefonino è un grande aiuto, è un grande progresso; va usato, è bello che tutti sappiano usarlo. Ma quando tu diventi schiavo del telefonino, perdi la tua libertà. Il telefonino è per comunicare, per la comunicazione: è tanto bello comunicare tra noi. Ma state attenti, che c’è il pericolo che, quando il telefonino è droga, la comunicazione si riduca a semplici “contatti”. Ma la vita non è per “contattarsi”, è per comunicare! Ricordiamoci quello che scriveva S. Agostino: «in interiore homine habitat veritas» (De vera rel., 39, 72). Nell’interiorità della persona abita la verità. Bisogna cercarla. Vale per tutti, per chi crede e per chi non crede. L’interiorità, tutti l’abbiamo. Solo nel silenzio interiore si può cogliere la voce della coscienza e distinguerla dalle voci dell’egoismo e dell’edonismo, che sono voci diverse."

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