domenica 23 marzo 2025

UN 'ALTRA OTTICA

Il mondo in cui viviamo ci sollecita continuamente ad accaparrarci tutto il bene possibile: di più è meglio. Più riesco a impadronirmi di una certa posizione, situazione, esperienza o relazione che sia, più sono forte. Inattaccabile, al sicuro: in cima alla graduatoria, la prima della lista. Più sono in grado di disporre di qualcosa – e, purtroppo, spesso anche di qualcuno – più sto realizzando un disegno grandioso. E mi sto illudendo di poter alienare da me quella scintilla di vulnerabilità e fragilità che è propria di tutti gli umani, e che è il sale dell’essere umano. 

Sto credendo a un’immagine di me che è assoluta, e, insieme, assolutamente fuorviante: se non penso io a me stessa, affannandomi voracemente a procurarmi di tutto e di più, prevalendo su chi ho accanto, allora chi lo farà per me? Sto abdicando, assolutizzandomi, al mio essere creatura in relazione. 

Il punto di svolta è nella mia interpretazione. Nei piccoli ma decisivi stadi di maturazione che il mio sguardo compie nel leggere la realtà. Non è il possesso a liberarmi dalla paura, dall’ansia di essere al sicuro, perché stringere nodi non può liberare. La pietra d’angolo, la sola chiave possibile è l’ottica del dono: se scopro che ciò che tengo fra le mani non è una proprietà che mi spetta ma un regalo prezioso che sono chiamata a custodire, raccoglierò frutti gustosi e gratificanti. Spezzerò vita con altre e altri, e, solo così, la moltiplicherò.

(Melania Condò)

Nessun commento:

Posta un commento

Lettori fissi

Archivio blog