sabato 14 marzo 2020

LA PAROLA

Alla fine è arrivata anche nel nostro dizionario quotidiano : "pandemia". L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha dichiarato il Coronavirus pandemia. Una parola da non usare con leggerezza o disattenzione. Alla luce dell’aumento del numero di casi di COVID-19 al di fuori della Cina e alla diffusione rapida su scala mondiale, ogni Paese è tenuto a rispondere mettendo in atto dei piani pandemici per gestire ospedali e terapie. Ma cos’è una pandemia? In cosa si differenzia rispetto alla parola epidemia?
La parola “pandemia” deriva dal greco pan-demos, che significa “tutta la popolazione”. Demos significa la popolazione, pan significa tutti. “Pandemos” è quindi un concetto secondo cui un’infezione si espande rapidamente diffondendosi in più aree geografiche del mondo, coinvolgendo numerose persone. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, le condizioni affinché si possa verificare una vera e propria pandemia sono tre: la comparsa di un nuovo agente patogeno; la capacità di tale agente di colpire gli umani; la capacità di tale agente di diffondersi rapidamente per contagio. Dall’11 marzo 2020, il Coronavirus è diventato la prima epidemia ad essere dichiarata pandemia dall’OMS.
Pandemia non va confusa con epidemia. Derivato dal greco ἐπί + δήμος (lett.: sopra il popolo, sopra le persone) la parola epidemia indica il diffondersi di una malattia, in genere una malattia infettiva, che colpisce quasi simultaneamente una collettività di individui, ovvero una data popolazione umana, con una ben delimitata diffusione nello spazio e nel tempo, avente la stessa origine. Quando l’epidemia si diffonde ad altri paesi o continenti e colpisce un numero considerevole di persone, viene più correttamente definita con il termine di pandemia.

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