mercoledì 11 luglio 2018

IL CONSIGLIO DI BAUMAN:"LA SOLIDARIETÀ E' L'UNICA VIA CONTRO LE SOFFERENZE ALTRUI"

<<Telegiornali, quotidiani, discorsi politici, tweet — avvezzi a offrire temi e sbocchi alle ansie e alle
paure pubbliche — non parlano d’altro oggi che della «crisi migratoria» che travolgerebbe
l’Europa, preannunciando il collasso e la fine dello stile di vita che conosciamo, conduciamo e
amiamo... Bambini che annegano, la fretta di erigere muri, il filo spinato, i campi di accoglienza gremiti, i governi che fanno a gara per aggiungere al danno dell’esilio, della salvezza rocambolesca, di un viaggio  e periglioso la beffa di trattare i migranti come patate bollenti: questi abomini morali ormai non sono più una novità, e tanto meno «fanno notizia». Purtroppo il destino dei traumi è di convertirsi nella tediosa routine della normalità, e il destino del panico morale è di consumarsi e sparire dagli occhi e dalle coscienze avvolte nel velo dell’oblio... 
Le migrazioni di massa non sono certo un fenomeno nuovo: hanno accompagnato tutta l’era moderna fin dai suoi albori (pur cambiando spesso direzione, e in qualche caso persino invertendola). In realtà, la produzione di persone «in esubero» (localmente «inutili» — ovvero numericamente in eccesso e inoccupabili — a causa del progresso economico, oppure localmente inaccettabili — ovvero rifiutate — a causa di disordini, conflitti e scontri dovuti alle trasformazioni sociali/politiche e alle lotte di potere che ne derivano) è parte integrante del nostro «stile di vita moderno»...
La sola via d’uscita dai disagi di oggi e dalle disgrazie di domani passa per il rifiuto delle insidiose tentazioni di separazione; anziché voltarsi dall’altra parte davanti alla realtà delle sfide di oggi — che si condensano nel concetto «un solo pianeta, una sola umanità» —, anziché lavarsi le mani e alzare barriere contro le irritanti differenze e dissomiglianze e le estraniazioni autoimposte, dobbiamo andare in cerca di occasioni di incontro ravvicinato e di contatto sempre più approfondito, sperando di arrivare in tal modo a una fusione di orizzonti anziché a una loro fissione indotta e artefatta ma sempre più esasperata.
Sì, sono pienamente consapevole che questa non è una ricetta per vivere una vita senza nubi e senza problemi, né per sbrigare facilmente il compito cui oggi dobbiamo dedicarci. Al contrario, annuncia tempi terribilmente lunghi, irrequieti e laceranti. Difficilmente potrà alleviare da subito le nostre ansie: all’inizio, potrebbe persino scatenare ulteriori paure, aggravare ancor più le attuali diffidenze e animosità. Ma credo che un’alternativa più sbrigativa, più comoda e meno rischiosa non esista.
L’umanità è in crisi: e da questa crisi non c’è altra via d’uscita che la solidarietà tra gli uomini.>>

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