martedì 25 febbraio 2014



Sinodo famiglia, Kasper: misericordia per situazioni concrete

Card. Kasper
 
 

IACOPO SCARAMUZZI

Intervista al Porporato tedesco che introduce la due giorni parlando di bellezza della famiglia e nodo dei divorziati risposati. “Il Papa mi ha chiesto di porre domande, ora discernimento”


“Ho fatto una introduzione, di taglio teologico, sulla bellezza della famiglia. Dobbiamo partire da questo punto per affrontare il resto, compresi i problemi brucianti che ci sono. Ho parlato anche del nodo della comunione ai divorziati risposati, ma in questo quadro complessivo”. Il cardinale Walter Kasper, presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, ha aperto stamane, per volontà di papa Francesco, il concistoro straordinario sulla famiglia che durerà oggi e domani. E all’uscita dall’aula nuova del Sinodo, il Porporato tedesco risponde ad alcune domande.
 
Sono state prese decisioni sulla possibilità di dare la comunione ai divorziati risposati?
“Io ho parlato della necessità del discernimento, ci sono situazioni molto diversificate, ci sono regole generali ma poi anche situazioni concrete. Il Papa ha parlato di pastorale intelligente, coraggiosa e piena di amore, intelligenza pastorale, io ho parlato di discernimento delle situazioni concrete: le singole persone non sono solo dei casi ma hanno la loro dignità che va riconosciuta”.
 
Lei personalmente cosa pensa di questo problema?
“Non si può parlare in generale. Faccio un esempio: sono stato vescovo per dieci anni e quando ero vescovo è venuto da me un parroco che mi ha parlato di una madre (che era divorziata risposata, ndr) e stava preparando il figlio alla prima comunione. Il figlio avrebbe fatto la comunione e lei no. Ora, mi domando: è possibile questo? C’è il pentimento, la misericordia e il perdono di Dio. Possiamo negare la remissione peccatorum?”
 
Il prefetto della congregazione per la Dottrina della fede Gerhard Ludwig Mueller ha espresso posizioni divergenti rispetto alle sue su questo punto…
“Non sono entrato in discussione con Mueller, ho presentato il tema. Ma sulle questioni fondamentali io sono d’accordo con Mueller, poi certo io sono un po’ meno rigoroso sulle questioni concrete, ma non sono entrato in discussione con lui”.
 
Ha parlato con il Papa prima del Concistoro straordinario?
“Sì, il Papa mi ha detto: poni domande, non soluzioni. Ed è giusto porsi domande nella fede. La situazione (della famiglia ndr) è molto cambiata nella società occidentale. Ho fatto domande, ma non insisto con la mia posizione. Io non ho una soluzione, si deve discernere, poi il Sinodo (convocato da Papa Francesco a ottobre prossimo, ndr) discuterà di queste questioni. Con Papa Jorge Mario Bergoglio, il Concistoro straordinario di oggi si è svolto in una atmosfera molto rilassata, cosa molto importante. Il Papa ha aperto una discussione in cui non ci sono decisioni a priori, bisogna discernere”.
 
C’è il rischio di una spaccatura all’interno del collegio cardinalizio sulle questioni relative alla famiglia?
“No, questo è un contesto sinodale, bisogna raggiungere il consenso, abbiamo bisogno di scambi, argomenti, e anche preghiere”. 

La Chiesa è una democrazia? 
“No, non è una democrazia, la Chiesa prende decisioni che sono frutto di un processo sinodale, la democrazia è un’altra cosa”.

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