martedì 20 dicembre 2011

PROPOSTE

HO TROVATO MOLTO INTERESSANTI E STIMOLANTI LE OSSERVAZIONI  CHE DON FRANCO BARBERO,ATRAVERSO IL SUO BLOG,OFFRE ALLE COMUNITA' DI BASE DEL PIEMONTE.
IN UNA CHIESA DOVE L'UNICO OBBIETTIVO E' QUELLO DI DIFENDERSI,TIMOROSA DI PERDERE I SUOI "UNICI E PROFONDI TESORI DOGMATICI E SACRAMENTALI",E' DAVVERO SCONVOLGENTE SCOPRIRE CHE IL RINNOVAMENTO E L'AMORE PER ESSA,PASSANO ATTRAVERSO CHI E' MESSO AI MARGINI PERCHE',SECONDO LORO,NON CAUSI DANNI PEGGIORI....!!!!!!
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Siccome a fine aprile le comunità cristiane di base del Piemonte avranno il compito di animare una commissione sui “nuovi fermenti …”, voglio segnalare alcuni nodi o temi che, a mio avviso, potrebbero favorire un utile approfondimento per noi.
    Meglio ancora se riuscissimo, data la portata di questi temi, a farli diventare occasione di un confronto con altre realtà ecclesiali.

·     Un esempio. Anche l’attuale  scarsissima e subito ritrattata“disponibilità” a discutere sul pagamento dell’ICI da parte della gerarchia, potrebbe sfociare in un confronto allargato su “Chiesa, Denaro, Vangelo” che ora trova profonda sintonia con ampie aree delle comunità cattoliche.
    Perché non concordare un incontro regionale su questo tema così aggregante per tante parrocchie, associazioni, comunità e singole persone?
    Perché non cercare di individuare proposte precise da presentare nelle nostre realtà della chiesa locale?

·     Mentre la chiesa ufficiale sembra rinchiudersi ulteriormente per custodire i suoi “tesori dogmatici” e “sacramentali”, mi sembra che la lettura storica, critica, personale e comunitaria della Bibbia sia una delle vie maestre per una fede adulta e responsabile, non dipendente dalle istanze gerarchiche.
    Perché non trovare un’occasione qualificata e condivisa con altre esperienze per un convegno su “Lettura nelle Scritture e libertà nella società e nella chiesa?”
    Come le Scritture diventano Parola di Dio e sorgente di libertà? Le nostre esperienze possono dirci qualcosa al riguardo e come possiamo proseguirle e approfondirle nel confronto con altri percorsi?

·     Un convegno nazionale sul Gesù storico potrebbe servire sia a rivisitare il nostro percorso di ricerca ormai più che trentennale sul tema, sia a riconoscere limiti, ambiguità e nuovi apporti, sia a verificare quale riscontro esistenziale tale ricerca ha prodotto, cioè il suo “significato” per il nostro cammino di fede oggi.
    Nello stesso tempo, tranne pochissime eccezioni, il protestantesimo italiano in tutte le sue espressioni, così ricche e stimolanti, fa blocco con le gerarchie cattoliche nella difesa ad oltranza del dogma cristologico – trinitario, nodo decisivo rispetto al pluralismo religioso. Ciò diventa sempre più evidente e problematico mentre in Italia le pubblicazioni al riguardo sono abbondantissime e pregevoli anche sul terreno specifico della ricerca scientifica. Si configurano ormai due “binari” cristologici, ma sul piano della predicazione e della catechesi cattolicesimo ufficiale e protestantesimo non prendono nemmeno in considerazione le nuove (si fa per dire!) riletture cristologiche e di storia del dogma.
    Ci si offre una ghiotta e indigesta occasione di ecumenismo che può aprirci a reciproci arricchimenti.
    Si tratta anche di riprendere una riflessione più rigorosa rispetto alle confusioni in atto tra tradizione e tradizionalismo.

·     E in questi anni in cui abbiamo riflettuto e operato per una società e una chiesa più laiche, non potrebbe essere utile una riflessione sulle categorie e la realtà del “sacro”?
    Non c’è da qualche parte, potremmo dire, un “nucleo sacro o di sacralità” da riconoscere o addirittura da proteggere? Basta desacralizzare?
    Il “sacro” può, in alcune culture e in alcune accezioni, costituire un affidabile compagno di viaggio nel riconoscere e vivere in modo liberante e costruttivo il “senso del mistero”?
    Una cultura senza “mistero - i” non rischia un nuovo appiattimento dogmatico?

·     Insomma, mentre sono alle ultime stazioni del piccolo treno della mia vita, ho ancora tanta “voglia di viaggiare” ed esplorare nuovi paesaggi. Anche perché penso che, per il cristianesimo, il bello debba ancora venire. E sarà un bene per l’umanità.
                                Franco Barbero

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