mercoledì 15 giugno 2022

OGNI VITA E' IMPORTANTE!

Nei giorni scorsi i telegiornali hanno mostrato il video di Fabio Ridolfi che ha scelto di porre fine alle sue sofferenze tramite la sedazione profonda e continua prevista dalla legge sul fine vita. Poi è arrivata la notizia che la sedazione profonda era stata avviata e in seguito è arrivata la notizia della sua morte.

Il 46enne marchigiano immobilizzato a letto da 18 anni a causa di una tetraparesi aveva scritto: «Da due mesi la mia sofferenza è stata riconosciuta come insopportabile. Ho tutte le condizioni per essere aiutato a morire. Ma lo Stato mi ignora. A questo punto scelgo la sedazione profonda e continua anche se prolunga lo strazio per chi mi vuole bene». Parole che suonano prima di tutto come un drammatico atto di accusa per una società che non è stata in grado di prendersi cura di lui, di tanti altri malati lungodegenti per cui ogni giorno rischia di diventare un peso intollerabile e la morte l’unica via d’uscita e di quanti spendono la loro vita quotidiana a fianco di queste "persone".

Molto toccante la riflessione dell’arcivescovo di Pesaro, Sandro Salvucci, sulla vicenda di Fabio Ridolfi: «Perché dietro ad ogni richiesta di suicidio o di eutanasia, non vi è la conquista di diritti civili, ma la sconfitta di una società che non riesce più a cercare quel “bene che ci accomuna”, divenendo così sempre più incapace a star vicino alle persone e a trasmettere un senso anche in una situazione di difficoltà come quella di un malato che non può muoversi. Ogni vita umana ha un senso. Tuttavia, se manca questo rapporto intimo, di compassione, di amicizia inevitabilmente la vita è difficile da comprendere e le persone possono arrivare a voler morire. Si tratta di continuare a sussurrare al suo cuore: “Tu sei per me importante: la tua vita vale!”».

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