Proprio in questi giorni anche la Senatrice Liliana Segre è tornata a parlare della necessità della memoria, del ricordo, perché oggi è l'unico vaccino che ci rimane per non ricadere nella "banalità del male".
Banalità che in questi giorni antecedenti alla Giornata della Memoria si è manifestata in episodi di ferocia e di ignoranza inaudita come ad esempio il recente funerale a Roma con una bara avvolta nella bandiera nazista o come l'aggressione a Livorno di due ragazzine quindicenni ad un ragazzo di dodici anni solo perché "ebreo". Schegge impazzite o tentativi di cancellare una memoria?
"Coltivare la memoria è un dovere di ogni società che voglia dirsi civile. Curare il senso della storia, situare il proprio essere in una prospettiva di lungo periodo che permetta di muoversi meglio nel presente, di vedere meglio i pericoli sulla scorta appunto dell'esperienza". La Shoah non è un incidente della storia, ha ricordato la Senatrice Segre, "certo si tratta della pagina più buia nella storia dell'umanità. Del tentativo inedito di pianificare e mettere in atto l'eliminazione di un'intera parte del genere umano, colpevole solo di esistere e di avere una sua specifica identità. E' possibile che questo spaventi, terrorizzi, che si preferisca minimizzare, nascondere, dimenticare. Ma proprio questo ci chiama al dovere di denunciare e ricordare".
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