giovedì 27 gennaio 2022

GIORNATA DELLA MEMORIA

"La banalità del male", libro scritto da Hannah Arendt in occasione del processo a Gerusalemme al criminale nazista Eichmann, ha svelato al mondo intero il peggior crimine dell'umanità contro se stessa: la pianificazione dell'assassinio di massa di un popolo, solo perché tale. Alla fine ne furono assassinati 6 milioni.  Uccisi in modo attivo, scientifico e pragmatico, e non semplicemente passati a miglior vita.

Estremamente significative sono le "Pietre d'Inciampo": qualcosa di fisico, di impossibile da evitare, di impossibile da non vedere, che rendono così presente quasi al tatto un pezzo di storia italiana che molti, quasi tutti ormai, considerano storia antica, da archiviare. Date, luoghi, nomi, ricordi che per natura sono qualcosa di impalpabile, insieme alla fisicità del marciapiede in cui sono incastonate. La memoria incastonata, appunto. Non dovrebbe servire niente altro, solo una camminata silenziosa a leggere ciascuna delle pietre, testi brevissimi che finiscono quasi sempre con l’unica parola che davvero importi: assassinati.


Proprio in questi giorni anche la Senatrice Liliana Segre è tornata a parlare della necessità della memoria, del ricordo, perché oggi è l'unico vaccino che ci rimane per non ricadere nella "banalità del male".

Banalità che in questi giorni antecedenti alla Giornata della Memoria si è manifestata in episodi di ferocia e di ignoranza inaudita come ad esempio il recente funerale a Roma con una bara avvolta nella bandiera nazista o come l'aggressione a Livorno di due ragazzine quindicenni ad un ragazzo di dodici anni solo perché "ebreo". Schegge impazzite o tentativi di cancellare una memoria?

"Coltivare la memoria è un dovere di ogni società che voglia dirsi civile. Curare il senso della storia, situare il proprio essere in una prospettiva di lungo periodo che permetta di muoversi meglio nel presente, di vedere meglio i pericoli sulla scorta appunto dell'esperienza". La Shoah non è un incidente della storia, ha ricordato la Senatrice Segre, "certo si tratta della pagina più buia nella storia dell'umanità. Del tentativo inedito di pianificare e mettere in atto l'eliminazione di un'intera parte del genere umano, colpevole solo di esistere e di avere una sua specifica identità. E' possibile che questo spaventi, terrorizzi, che si preferisca minimizzare, nascondere, dimenticare. Ma proprio questo ci chiama al dovere di denunciare e ricordare".


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