lunedì 27 dicembre 2021

L'ENERGIA DEL NATALE

 Il nostro Natale moderno è dolce, il corteo tradizionale di cori delicati coccola i sentimenti, l’abbondanza dei pranzi in famiglia ci rassicura nel nostro benessere e il bisogno degli altri sembra meno minaccioso così che li guardiamo con un’ondata di più morbida simpatia. Ma il Natale del Vangelo è soprattutto energia: di genitori che cercano cercano e infine trovano il posto giusto in cui far nascere il figlio; di pastori che si alzano nella notte e vanno a vedere se davvero è arrivato per loro il Messia; di genitori perseguitati costretti a diventare migranti per salvarsi dalla furia di Erode.

Il Natale è somma felicità, paura che toglie il respiro, movimento, nascondimento, ritorno, attesa. Moltitudine di inizi, per noi. Inizia una vita, inizia il nostro impegno di cura, inizia il compimento della profezia, inizia una collettiva chiamata alla responsabilità. Il mondo ha bisogno di pace perché cresca il Bambino, perché crescano i bambini. Altrimenti morirà, come muoiono oggi i bambini. Una strage degli innocenti. Nel 2020 due milioni di bambini sono morti di denutrizione e negli ultimi due anni pandemia e cambiamenti climatici hanno accelerato in modo impressionante la crisi alimentare portando a duecento milioni il numero di bambini che soffriranno la fame. La situazione è più grave dove ci sono conflitti, conflitti spesso legati all’acqua e al cibo, i beni comuni. Il futuro sarà terribile se non interverranno piani di sostegno alla salute e all’alimentazione (dati Save The Children, rapporto Emergenza fame, 21 ottobre 2021).

Ecco, oggi come allora arriva un Natale che chiede di mettere la commozione al servizio delle nostre migliori energie, per aiutare, in modo attento e competente, informandoci, su progetti che conosciamo e verifichiamo, laici o religiosi, ma qui siamo, ad agire, perché la vita la amiamo davvero. 

MariaPia Veladiano su «Messaggero di sant'Antonio»

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