martedì 13 giugno 2017

LE BEATITUDINI AL CONTRARIO

Coloro che hanno “un cuore chiuso” non sono felici perché non può entrare “il dono della consolazione per poi darlo agli altri”. Papa Francesco ha offerto – nell’omelia di lunedì a Santa Marta – una lettura “al contrario” delle beatitudini evangeliche, sottolineando che sono “chiusi” quelli che si sentono “ricchi di spirito, cioè”sufficienti”, “quelli che non hanno bisogno di piangere perché si sentono giusti”, i violenti che non sanno cosa sia la mitezza, gli ingiusti che compiono ingiustizia, coloro che sono senza misericordia, che non hanno mai bisogno di perdonare perché non sentono il bisogno di essere perdonati, “quelli sporchi di cuore”, gli “operatori di guerre” e non di pace e coloro che non vengono mai criticati o perseguitati perché  non gli importa delle ingiustizie verso le altre persone.
Mentre “il cuore si apre con un atteggiamento di povertà, di povertà di spirito”. E lo stesso vale, ha osservato Francesco, per “quelli che sanno piangere, quelli miti, la mitezza del cuore; quelli affamati di giustizia, che lottano per la giustizia; quelli che sono misericordiosi, che hanno misericordia nei confronti degli altri; i puri di cuore; gli operatori di pace e quelli che sono perseguitati per la giustizia, per amore alla giustizia. Così il cuore si apre e il Signore viene con il dono della consolazione e la missione di consolare gli altri”.

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