venerdì 29 giugno 2012

QUANDO I PRETI POTRANNO SPOSARSI?

Dopo la notizia sulle dimissioni per formare una famiglia del parroco di Agira Alessandro Screpis pubblicata su Affaritaliani.it, l'Associazione dei sacerdoti lavoratori sposati ha dichiarato con una nota di don Giuseppe Serrone che il "celibato obbligatorio per i preti ha spesso conseguenze inumane."

"Negli ultimi trent’anni più di 100mila sacerdoti in tutto il mondo hanno lasciato o dovuto lasciare la loro carica, per rivendicare il proprio diritto di sposarsi. Non l’hanno fatto senza motivo, né l’hanno fatto, perché non volevano più fare i sacerdoti, e neanche per mancanza di fede, come ci è stato rimproverato. Si tratta di una reazione ad un’ingiustizia che i preti e le loro donne hanno dovuto subire per secoli da parte della direzione della Chiesa. Quest’ingiustizia è dimostrata dalla Bibbia, dai diritti umani in generale, dalla volontà divina e dalla volontà del popolo di Dio.

I cristiani cattolici subiscono anche le conseguenze del diritto canonico attuale e del celibato obbligatorio per i sacerdoti. Numerose parrocchie senza sacerdote o che devono dividersi un sacerdote con altre parrocchie potrebbero ricevere un sollievo dal reinserimento nel ministero dei preti sposati. Il Vangelo non prevede il celibato obbligatorio, bensì soltanto un carisma di un celibato che non è concesso a tutti, neanche a tutti i sacerdoti.

È anche volontà divina concedere il matrimonio ai sacerdoti. Questa volontà divina richiama alla carica sacerdotale anche persone che non hanno il carisma del celibato. Non sono state le altre Chiese cristiane ad allontanarsi dalla tradizione apostolica per quanto riguarda il celibato obbligatorio, bensì la Chiesa romana ha lasciato questa tradizione a partire dal quarto secolo".

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