mercoledì 13 aprile 2011

riflessione

PER LA NOSTRA RIFLESSIONE E PREGHIERA DOMENICALE E' RISULTATO MOLTO INTENSO QUESTO TESTO DI DON FRANCO BARBERO,GUIDA SPIRITUALE DELLA COMUNITA' "VIOTTOLI"-PINEROLO (TORINO)....SPERIAMO CHE POSSA ESSERE UN MOMENTO DI CRESCITA DI FEDE ANCHE PER VOI.
AGOSTINO E DANIELA
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GIOVANNI cap. 9,  vs. 1 - 41

[1]Passando vide un uomo cieco dalla nascita
[2]e i suoi discepoli lo interrogarono: "Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?".
[3]Rispose Gesù: "Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio.
[4]Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può più operare.
[5]Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo".
[6]Detto questo sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco
[7]e gli disse: "Và a lavarti nella piscina di Sìloe (che significa Inviato)". Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.
[...]
[13]Intanto condussero dai farisei quello che era stato cieco:
[14]era infatti sabato il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi.
[...]
[16]Allora alcuni dei farisei dicevano: "Quest'uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato". Altri dicevano: "Come può un peccatore compiere tali prodigi?". E c'era dissenso tra di loro.
[17]Allora dissero di nuovo al cieco: "Tu che dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?". Egli rispose: "E` un profeta!".
[...]
[26]Allora gli dissero di nuovo: "Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?".
[27]Rispose loro: "Ve l'ho gia detto e non mi avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?".
[28]Allora lo insultarono e gli dissero: "Tu sei suo discepolo, noi siamo discepoli di Mosè!
[29]Noi sappiamo infatti che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia".
[30]Rispose loro quell'uomo: "Proprio questo è strano, che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi.
[...]
[32]Da che mondo è mondo, non s'è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato.
[33]Se costui non fosse da Dio, non avrebbe potuto far nulla".
[34]Gli replicarono: "Sei nato tutto nei peccati e vuoi insegnare a noi?". E lo cacciarono fuori.
[35]Gesù seppe che l'avevano cacciato fuori, e incontratolo gli disse: "Tu credi nel Figlio dell'uomo?".
[36]Egli rispose: "E chi è, Signore, perché io creda in lui?".
[37]Gli disse Gesù: "Tu l'hai visto: colui che parla con te è proprio lui".
[38]Ed egli disse: "Io credo, Signore!". E gli si prostrò innanzi.
[...]



Ci troviamo in presenza di una pagina letteraralmente "drammatica", costruita con un'arte davvero raffinata. Leggendo si rimane coinvolti in questo intreccio in cui compaiono sul "palcoscenico" personaggi, tensioni, ostilità, squarci di luci e di ombre, parole di saggezza.
Tutto converge e ruota attorno all'incontro di questo "cieco fin dalla nascita" con Gesù. Tutto lo scritto è percorso da un fiume di emozioni e di sentimenti. Ovviamente occorre evitare una lettura magica e miracolistica.
COLORO CHE VEDONO E SANNO.......
Gesù tocca un tasto scottante: c'è sempre nella storia delle nostre tradizioni religiose chi crede di vedere, di sapere tutto, e distribuisce o ritira a suo piacimento la patente di cristiano agli altri.
Mi fanno paura quei cristiani che dicono e scrivono perentoriamente di un altro: "tu non  sei nel giusto" oppure "tu sei fuori dalla fede cristiana e dalla chiesa".
Sono persone che tagliano la verità come un pezzo di formaggio: loro hanno il coltello infallibile e vedono tutto con idee chiare e distinte. Sanno chi è dentro e chi è fuori dalla chiesa, in base a quali dogmi c'è la fede e in base a quali formulazioni si è nell'eresia.

UNO STRANO UFFICIO "PATENTI"
 La storia delle chiese cristiane è piena di queste persone che hanno in tasca la fotografia di Dio in triplice copia, che sanno con quali parole la fede va detta in tutto il mondo......
Che altri credenti possano esprimere la loro identica fede con parole e interpretazioni diverse è un pensiero estraneo alla loro cultura. Sotto un certo aspetto sono persone invidiabili perchè vivono al riparo da quella fatica storica quotidiana in cui siamo immersi noi comuni mortali che ogni giorno, privi di queste mappe infallibili, dobbiamo pregare, studiare, confrontarci per cercare di capire come "approssimarci" nel parlare di quel Dio che adoriamo e in cui riponiamo fiducia.
Il terreno da cui nasce lo spirito di scomunica è questa certezza (o presunzione) che qualcuno possegga la "cassetta delle verità".
Quando il nostro vedere si traduce in eccesso di luce, ne rimaniamo abbagliati. Quando identifichiamo le nostre idee teologiche con la verità di Dio e ci sediamo sul trono a distribuire patenti.....
ci mettiamo in una posizione che non può essere la nostra. E' meglio scendere di un gradino.
Dio è l'amore che ci avvolge tutti e, se ci affidiamo a Lui nella esistenza quotidiana, se cerchiamo di percorrere il sentiero di Gesù nell'amore e nella giustizia, i nostri occhi, possono illuminarsi.
 "LO CACCIARONO FUORI"
Ancora un altro particolare illuminante da questa parola evangelica.
Quando coloro che stanno ai margini, che nella società e nella chiesa sono silenziosi ed obbedienti, ad un certo punto cominciano a vedere e passano dalla religione ufficiale all'incontro vivo con Dio attraverso la scoperta del Gesù storico e del suo messaggio, allora scatta l'espulsione, la diffidenza.
I gerarchi vogliono che i credenti siano ciechi da accompagnare o che vedano con gli occhi dell'istituzione.
Ormai costui vede con i propri occhi e parla in libertà: vattene.
Storia di ieri e storia di oggi.
Ma, a ben pensare, è anche sorprendente constatare che questo "cieco nato" ora vedente mette nel sacco i suoi interlocutori con una dialettica ed una ironia davvero sopraffine. L'incontro con Gesù lo rende libero.
Pensiamo a ciò che succede nella nostra chiesa: i gerarchi, non avendo ragioni, o riducono all'obbedienza o buttano fuori.
Ma è proprio là, fuori dall'obbedienza, fuori dagli stretti recinti sacri, che oggi viene annunciato più fecondamente il messaggio di quel Dio che ama e libera.
Spesso essere cacciati dall'ufficialità apre le persone ad una testimonianza nuova.

Ti prego, o Dio.
Aiutaci a non presumere mai
di possedere la verità.
Guarisci le nostre cecità
e poi rendici audaci,
liberi e maturi dentro la nostra chiesa,
mettendo al primo posto
la testimonianza del Vangelo
nella nostra vita quotidiana.

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