martedì 13 ottobre 2020

MA C'E' UN POSTO PER LE DONNE NELLA CHIESA?

In genere pochi ascoltano la parola del Papa in occasione dell'Angelus domenicale, ma domenica scorsa il suo dire è stato ripreso da tutti i giornali, dai media. Cosa avrà detto di così importante?            «Preghiamo perché i fedeli laici, specialmente le donne, partecipino maggiormente nelle istituzioni di responsabilità della Chiesa. Perché nessuno di noi è stato battezzato prete né vescovo: siamo stati tutti battezzati come laici e laiche... Dobbiamo promuovere l'integrazione delle donne nei luoghi in cui si prendono le decisioni importanti».                                                                                                              Un messaggio importante. Un messaggio che scuote la Chiesa fin nelle sue fondamenta. Un messaggio che fa barcollare il maschilismo ecclesiale della Chiesa Cattolica. Come non ricordare che fin dagli inizi della Chiesa le gerarchie hanno costruito comunità cristiane sotto la guida di presbìteri e vescovi maschi. Ci furono eccezioni; ma la norma che si impose fu quella.  Da ultimo non possiamo dimenticare l'autoritarismo di Giovanni Paolo II che nel '94, affermò che la "divina costituzione" della Chiesa non ammetteva donne nel sacerdozio o nell'episcopato. La stessa tesi è stata ribadita da Papa Francesco, il quale escludendo donne dai ministeri, diaconato compreso, ha però iniziato a nominare donne in importanti organismi curiali. E così, nel Sinodo per l'Amazzonia, celebrato un anno fa, ha rifiutato che in quell'Assemblea anche una trentina di donne là presenti potessero votare, insieme ai quasi duecento vescovi maschi.  
Circola da sempre l'dea che le donne sono sempre state, e ancor più lo sono oggi, le colonne della Chiesa: senza di esse - catechiste, guide di comunità in molta zone dove mancano preti - il Cattolicesimo scomparirebbe. Ma non si osa rimettere in radicale discussione il "no" alle donne nei ministeri "alti". Quando il muro del maschilismo ecclesiastico sarà abbattuto e saremo di fronte ad una eguale presenza di "padri" e "madri", allora sì che la Chiesa Romano-Cattolica saprà affrontare una vera e sostanziale riforma... Compito immane che Papa Francesco ha abbozzato e che lascia ai futuri successori!!!

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