giovedì 12 settembre 2013

I PRETI SPOSATI:CHI SONO E QUANTI SONO

Il celibato nel sacerdozio è un dogma e un mito che col tempo vanno sempre più sgretolandosi dinanzi allo sguardo consapevole del Vaticano, il quale dissimula con nonchalance l'esistenza del fenomeno. La Chiesa Cattolica Romana che nel catechismo si professa una, in realtà non è poi così indivisa essendo costituita anche da numerose chiese cattoliche di rito orientale, queste riconoscono il Papa come Primate, ma si differenziano da quelle di rito latino anche per la disciplina delcelibato dei sacerdoti. Tra gli elementi di alterità che distinguono le chiese di rito orientale, vi è, dunque, la possibilità di poter ordinare sacerdoti anche gli uomini sposati. Chi è celibe deve invece mantenersi tale così come i vescovi e i monaci. In Italia sono presenti tre chiese di rito orientale con preti sposati: l'Abbazia di Grottaferrata, nel Lazio, gestita dai monaci basiliani; l'Eparchia di Lungro in Calabria e l'Eparchia di Piana degli Albanesi in Sicilia. Dopo il Concilio Vaticano II nelle chiese cattoliche occidentali è invalsa la prassi di ordinare al diaconato degli uomini sposati senza alcun obbligo di"continentia", i quali a differenza dei sacerdoti possono amministrare solo alcuni sacramenti. Ma questa è solo una piccola parte della grande contraddizione che vige all’interno della Chiesa Cattolica, quello che stride di più è la conversione, in fieri, al cattolicesimo di un vero e proprio esercito di preti protestanti e anglicani coniugati che in virtù della dispensa dal celibato mantengono lo status di sacerdote insieme con quello di sposato. Negli ultimi tempi l’orientamento del Vaticano è stato quello di concedere la dispensa, probabilmente per sopperire al vertiginoso calo di vocazioni: nel1980 Papa Giovanni Paolo II emise un provvedimento con cui autorizzò i convertiti a esercitare il sacerdozio pur rimanendo sposati. Il fenomeno è talmente in ascesa che si sono formate anche delle organizzazioni di preti sposati o aspiranti tali allo scopo di promuovere il celibato nella Chiesa, assistere i sacerdoti che si sono sposati senza che abbiano ottenuto l’autorizzazione, e coloro che vorrebbero sposarsi senza abbondare il sacerdozio. L’“Associazione dei sacerdoti spagnoli sposati”, il “Movimento per il celibato opzionale” in Spagna e l'“Associazione dei sacerdoti lavoratori sposati” in Italia ne sono alcuni esempi. Gli Stati Uniti sono un territorio vastissimo e quasi per nulla controllabile dalla Chiesa: i casi di preti che si sposano di loro iniziativa sono molteplici. Il Vaticano, di solito, anche quando ne viene a conoscenza non interviene preferendo non perdere un proprio pastore e di conseguenza un’intera e vasta comunità di fedeli. È davvero impossibile fare una stima esatta dei preti cattolici sposati nel mondo, comprensiva di quelli di rito orientale e quelli di rito latino che sono chiaramente minoritari. Questi ultimi, provenienti dai culti protestanti e dall’anglicanesimo, legittimamente ordinati dopo aver contratto matrimonio, pare che siano circa 2000. La Chiesa Cattolica, come abbiamo visto, è un grande melting pot di chiese di rito diverso. Che in altre nazioni si possano adottare delle pratiche che si discostano da quelle di rito latino è anche comprensibile, perché riferibile al rispetto delle tradizioni e degli usi e costumi di ogni paese, anzi tale diversificazione è sicuramente sinonimo di ricchezza. Riformare il celibato uniformemente nell’intero universo cattolico, invece, potrebbe essere una svolta dagli effetti non irrilevanti. È vero che noi italiani non riusciamo a immaginare il nostro parroco con moglie e figli, che ci rimanda ai film americani, ma potrebbe essere solo una questione di tempo e d’abitudine, d’altronde per farsene un’idea basta recarsi a Piana degli Albanesi, Lungro o Grottaferrata. Non si può, sottovalutare, però, che una tale riforma potrebbe anche significare porre un freno alla grande piaga dei numerosi casi di abusi sessuali sui minori che negli ultimi decenni hanno fortemente minato la credibilità della Chiesa Cattolica, con un probabile ritorno anche di un numero considerevole di nuove vocazioni, magari bloccate proprio dal celibato. Una questione di grande spessore su cui Papa Francesco, cui di certo non difetta il coraggio, dovrà presto cominciare a riflettere.
SALVATORE GRASSO - 9 AGOSTO 2013.

Nessun commento:

Posta un commento

Lettori fissi

Archivio blog