domenica 9 settembre 2012

PRIMAVERA NELLA CHIESA

Una folla enorme (più di 40.000??) ha reso l’ultimo saluto ad un grande e saggio uomo della Chiesa Cattolica.
E non vi è dubbio che  la figura del Cardinale Martini,oltre ad essere stata una presenza risuonante del Vangelo per l’uomo contemporaneo,rimarrà una via maestra anche per i cristiani cattolici del futuro.
Da quando arrivò in mezzo a noi,o meglio da quando ci accorgemmo del suo essere,del suo sostare in mezzo a noi in quel di Milano,ci siamo buttati nell’acquisto ,nella lettura, nella meditazione e nella preghiera dei suoi innumerevoli opuscoli pastorali,nei suoi libri,nelle sue lettere apostoliche:per ciascuno di noi c’era un ricordo,un consiglio,un’indicazione.
Eravamo quasi arrivati al punto di desiderare che il suo insegnamento e la sua persona potessero avere una valenza universale ( un sogno papale?? ).
Quanta ricchezza è stata infusa nei nostri cuori grazie all’amicizia stretta con questo “cristiano”.
Però un pizzico di egoismo e di rabbia a volte ha attraversato il nostro rapporto,per cui ci siamo sentiti orfani e quasi abbandonati quando la sua età biologica lo obbligò a scelte diverse : perché non eravamo stati capaci di approfittare nello spingere l’acceleratore e costruire una nuova Chiesa?
In varie occasioni ci aveva raccontato di quei due discepoli sulla via di Emmaus,ma noi ci siamo solo fatti entusiasmare e dopo lo spezzare del pane,non abbiamo invaso il mondo con la gioia del Risorto!
Qualche amico in questi giorni mi ha ricordato che , molto probabilmente , abbiamo perso una grande occasione di rinnovamento, di rivoluzione spirituale,umana e sociale.
Io penso però che è proprio dalla presenza di quella folla variopinta, spesso contraddittoria e manifestante carismi diversi,che ha presenziato al saluto al Cardinale Martini che ci viene da dire :<<Non ardeva forse il nostro cuore quando egli,lungo la via,ci parlava e ci spiegava le Scritture?>>(Lc  24,32).
E a chi per secoli ha affermato che è Dio che fa crescere il seme della fede,non dimentichi che l’uomo da sempre èn il terreno,è il veicolo dove l’umanità incontra il suo Dio,e per essere il Dio dell’uomo,Dio stesso ha dovuto farsi uomo.
Qualora questo rapporto dovesse guastarsi o interrompersi,non scordiamo che come insegnavano gli antichi,”verba volant,scripta manent”.
In fondo Dio non ha pronunciato che una sola Parola: GESU’ CRISTO!!!!
AGOSTINO.

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