Che siamo tutti diversi, unici e speciali è manifesto. Quale vicenda umana è completamente sovrapponibile a quella di un altro? E, a ben guardare, anche nell’esperienza della stessa persona, le condizioni non cambiano forse costantemente, per tante ragioni e circostanze? Ogni essere umano, ogni fase della vita, ogni giorno, sono davvero unici, speciali.
Ma la tentazione di fare confronti è grande. È durissima una vita in cui bisogna sempre prendere 10 e lode, vincere sempre e comunque in tutti i campionati… È davvero possibile che un campione di nuoto sia anche pianista professionista, ottimo cuoco, esperto botanico, eccetera eccetera? No! Abbiamo limiti e questo non è un peccato, anzi: è la condizione di possibilità per vivere in modo… umano!
E allora, senza concorrenti, senza confronti, senza ansie di prestazione, il tuo dono, il tuo talento, giocalo come puoi, al meglio che puoi, non contro gli altri ma per gli altri, magari con altri, con gioia e con semplicità!
E forse, sempre a ben guardare, quello che riconosci di avere oggi tra le mani puoi riconoscere che non è solo “merito tuo”, solo farina del tuo sacco, solo frutto del tuo sudore… Ogni talento ci è stato in qualche modo donato, ci è stato affidato. Magari potrebbe pure portare frutto, non solo per te, ma anche per altri che possono avere bisogno.
Ogni dono è un regalo che possiamo scegliere di scartare, provare a giocare nella realtà presente o un pacco che per qualche motivo resta chiuso nella sua confezione. E la polvere si accumula. Qualcosa di bello e di buono, che poteva essere utile, sembra pian piano scomparire dall’orizzonte.
Che peccato sarebbe congelarsi del tutto nella rabbia e nel risentimento, incupiti dagli spiriti del giudizio, del confronto, del perfezionismo, della paura.
Che bello è rischiare di giocare nel qui e ora, con fedeltà umile e sorridente, la propria speciale pienezza.
Matteo Suffritti SJ
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