Per caso mi sono imbattuto nella nuova canzone di Diodato. Un cantautore che ho sempre apprezzato e stimato per il forte tentativo di far passare attraverso la musica una serie di riflessioni che nascono e crescono nel cuore e nell'animo umano. Ma con “Non ci credo più” Diodato ci offre qualcosa in più : un’opera di resistenza emotiva e intellettuale, un manifesto contro l’indifferenza che permea la nostra società contemporanea. La ripetizione ossessiva del ritornello “Non ci credo più” funziona come un mantra liberatorio, un’affermazione di indipendenza mentale che attraversa l’intero brano. Il testo si sviluppa come una serie di rifiuti a credere alle narrazioni dominanti che ci vengono imposte, ai dogmi prestabiliti, fino ad arrivare alla critica alla guerra, "santa" o "giusta" che sia, perché " la guerra è guerra". Toccante è il passaggio in cui affronta il tema dei confini e dell’appartenenza dove emerge il rifiuto delle divisioni artificiose tra esseri umani e dell’omologazione del pensiero, di chi vorrebbe che seguissimo un sentiero già tracciato senza pensare autonomamente. Infine la negazione diventa più specifica e politicamente connotata: Diodato si rifiuta di credere a chi sostiene che l’impegno sia inutile, che le cose non possano cambiare, che la gente sia “troppo disillusa, troppo indifferente”. Respinge l’idea che aspirare a un mondo migliore sia “solo un’utopia” e che la protesta sia vana. “Non ci credo più” è un invito a non credere più alle narrazioni imposte per aprirsi alla possibilità di costruirne di nuove, più autentiche e più giuste. Insomma una canzone da ascoltare e da leggere!
Testo di “non ci credo più” di Diodato
Non ci credo più, non ci credo più
non ci credo, non ci credo più
A chi mi dice devi aver paura
A chi mi dice è nella tua natura
A chi mi dice nella notte scura
devi stare a casa che la gente è buia
A chi mi dice nel cielo
È scritto tutto il vangelo
A chi mi dice che il futuro è incerto
solo se ti batti per il tuo pensiero
Uh
Non ci credo più, non ci credo più
Non ci credo più, non ci credo più
Uh
Non ci credo più.
non ci credo, non ci credo più
A chi mi dice che è una guerra santa
A chi mi dice che è una guerra giusta
A chi mi dice che la guerra è guerra
E allora vale tutto, tutti giù per terra
A chi mi dice che al di là di un confine
sarò per sempre straniero
e se vuoi stare coi giusti
non devi pensare e seguire il sentiero
Uh
Non ci credo più, non ci credo più
Uh
Non ci credo più, non ci credo più
Uh
Non ci credo più,
non ci credo, non ci credo più
Figli sbattuti dal vento
bruciati dal sole che arriva quaggiù
E passa dentro le crepe di chi ancora spera in qualcosa di più
Siamo tutti nel vortice, siamo questa tempesta
Siamo il buio e la luce chi mi dice guarda
che non siamo niente
Non ci credo più
Io non ci credo
A chi mi dice che non serve a niente,
A chi mi dice che non può cambiare.
A chi mi dice che c’è solo gente troppo disillusa, troppo indifferente.
A chi mi dice è solo un’utopia
e mi vorrebbe zitto e a casa mia
A chi mi dice è inutile gridare ma il silenzio è loro
E io non ci credo più